Come funzionano i sistemi d’allarme?

I sistemi di allarme sono una delle misure di sicurezza più basilari e affidabili che puoi installare per proteggere la tua casa o la tua attività. Sono progettati per rilevare eventuali anomalie, scoraggiare potenziali minacce e allertare le autorità competenti affinché possano intervenire in modo rapido ed efficiente. I sistemi di allarme non servono necessariamente solo a rilevare gli intrusi. Molti possono anche rilevare incendi, perdite di monossido di carbonio e/o rischi ambientali. Ecco una guida al funzionamento interno dei sistemi di allarme.

Gli allarmi scoraggiano gli intrusi

I sistemi di allarme entrano in funzione molto prima che i potenziali intrusi decidano di entrare. Il bagliore di un pannello di allarme all’interno o anche solo la vista di un cartello “Protetto da Tizio Sicurezza” sono sufficienti a far riflettere due volte potenziali ladri e vandali prima di entrare nella tua proprietà.

In un sondaggio del 2022, è stato chiesto ai ladri fermati cosa li scoraggiasse maggiormente quando pensavano di entrare in una proprietà. Quasi il 50% ha affermato che non sarebbe entrato in una casa o in un edificio con un sistema di allarme funzionante, e un ulteriore 23% ha affermato che anche solo la presenza di sensori o segni di un sistema di allarme era sufficiente a scoraggiarli.
Avere un sistema di allarme è sufficiente a scoraggiare la maggior parte dei crimini occasionali.

Una rete di sensori

Quando un semplice deterrente non è sufficiente, i sistemi di allarme sono progettati per rilevare diverse vie di accesso e altri pericoli con una rete di sensori che copre l’intera proprietà. Per gli intrusi, i sensori rilevano le effrazioni e i movimenti all’interno dell’edificio:

Contatti per porte e finestre: interruttori montati su porte e finestre che attivano l’allarme ogni volta che il sistema è attivato e una porta o una finestra viene aperta.
Rilevatori di rottura vetri: sensori acustici rilevano il rumore dei vetri che si rompono.
Sensori d’urto: rilevano le vibrazioni causate dagli intrusi che sfondano i muri.
Sensori di movimento: se un intruso riesce a entrare nell’edificio senza attivare gli altri sensori, i sensori di movimento ne rilevano i movimenti mentre si muove. Possono anche essere installati all’esterno di un edificio.
Molti sistemi di allarme sono dotati anche di altri sensori progettati per rilevare minacce ambientali pericolose:

Rilevatori di monossido di carbonio (CO): utilizzati per rilevare il monossido di carbonio, un gas nocivo e inodore. Quando i sensori scattano, viene attivato un allarme che avvisa tutti di evacuare immediatamente la proprietà. Sensori ambientali: possono rilevare sbalzi di temperatura in caso di incendio o persino la presenza di acqua. Rilevatori di fumo: possono essere integrati nel sistema di allarme per avvisare immediatamente il proprietario dell’edificio e i vigili del fuoco in caso di incendio.

Tutti i sensori sono collegati a una centrale di allarme che funge da “cervello” del sistema di allarme. Quando un sensore scatta, invia un segnale alla centrale, che determina quindi la linea d’azione appropriata in base a regole preimpostate.

Ad esempio, aprire una porta e rompere una finestra sono due metodi di ingresso completamente diversi e potrebbero richiedere due risposte diverse. Se si imposta l’allarme durante la notte, si aprirà una porta per rientrare nell’edificio la mattina successiva. Sarebbe fastidioso se l’allarme scattasse immediatamente all’apertura della porta. La centrale di allarme sa che, se un sensore della porta viene attivato, dovrebbe attendere alcuni minuti prima di attivarsi, per consentire di disattivarlo. La rottura di una finestra, invece, non è un evento comune. La centrale saprà di far scattare immediatamente l’allarme in caso di rottura di una finestra. La centrale riconoscerà la differenza tra i diversi sensori e reagirà di conseguenza quando uno scatta!

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